In occasione di questo incontro che ha visto gli interventi di Mario Conclave – Membro dell’Osservatorio nazionale sulla Disabilità e Responsabile Area Inclusione Sociale e Lavorativa di Italia Lavoro e di Roberto Campi, Responsabile del Settore Integrazione Lavorativa di ASPHI, sono stati anticipati alcuni temi oggetto della Conferenza dei giorni successivi, con particolare attenzione a quelli del lavoro.
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Ribadita la ratifica italiana della Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità. Ne è scaturito un programma d’azione biennale, oggetto della IV Conferenza Nazionale sulle Politiche della disabilità.
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La disabilità non è una condizione soggettiva, ma deriva dalla interazione tra le condizioni di salute della persona e l’ambiente in cui vive.
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I diritti delle persone con disabilità fanno parte del “mainstreaming” delle politiche del lavoro, in una logica di pari opportunità. La Convenzione ONU guarda sia all’inserimento nel lavoro sia allo sviluppo professionale della persona.
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E’ a piano il rifinanziamento del Fondo nazionale per l’occupazione dei disabili (ex art. 13 legge 68/99). Il Ministro Giovannini (Lavoro e Politiche Sociali) in chiusura di Conferenza ha affermato che il Fondo sarà portato da 2 a 10 mio€ nel 2013 e a 20mio€ nel 2014.
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Occorre procedere a revisione e potenziamento dei Centri per l’impiego, per aumentarne l’efficacia. Proposta una maggiore qualificazione degli operatori del collocamento mirato.
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Sono emerse come questioni importanti in attesa di risposta: a) la revisione del processo di accertamento della disabilità; b) l’aggiornamento del nomenclatore tariffario, fermo al 1999; c) la revisione del sistema delle convenzioni per le aziende.
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E’ stata commentata la recente sentenza della Corte di giustizia europea, la quale ha stabilito che gli Stati membri devono prevedere l’obbligo, per i datori di lavoro, di adottare provvedimenti efficaci e pratici (sistemando i locali, adattando le attrezzature, i ritmi di lavoro o la ripartizione dei compiti) per consentire ai disabili di accedere a un lavoro, di svolgerlo, di avere una promozione o di ricevere una formazione, senza però imporre al datore di lavoro un onere sproporzionato.
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Altri argomenti toccati: politiche attive del lavoro (specialmente quelle femminili); laureati disabili; propensione all’autoimpiego; rinnovamento dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in scadenza tra due mesi; possibilità/opportunità di introdurre in azienda la figura del Disability Manager o del Diversity Manager.
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Persona con disabilità è la locuzione più corretta, adottata a livello internazionale. Supera e sostituisce altre locuzioni come, “portatore di handicap”, “diversamente abile” e, men che mai, “handicappato”.
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La definizione di persone con disabilità è quella riportata dalla Convenzione ONU e adottata dalla maggioranza dei Paesi: art1, comma 2.
Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di eguaglianza con gli altri. -
Il termine INCLUSIONE (scolastica, lavorativa, sociale) sostituisce il termine Integrazione, considerato ormai obsoleto.
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L’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è il sistema più completo di valutazione della disabilità ed è considerato assai utile per la semplificazione dell’accertamento e per il collegamento delle informazioni tra vari enti.
Per Informazioni:
Roberto Campi – ASPHI Milano – rcampi@asphi.it