Domicilio 2.0 è un progetto che intende sperimentare un nuovo modello che favorisca la permanenza delle persone anziane al proprio domicilio e nel loro contesto familiare, attraverso l’uso della tecnologia e il coinvolgimento del sistema dei servizi pubblici e socio-sanitari.
In particolare si rivolge ad una categoria particolarmente fragile, gli anziani con demenza lieve o moderata, ma anche familiari e caregiver, con l’obiettivo di conservare e migliorare le autonomie e complessivamente la qualità di vita dei soggetti direttamente interessati.
Nell’ambito di un sistema già esistente di cura a domicilio e nella rete dei servizi, vengono inserite in maniera mirata e graduale alcuni ausili, tecnologie di uso comune appositamente personalizzate, semplici adattamenti ambientali (al fine di mantenere e stimolare gli interessi e le relazioni) finalizzate al mantenimento e allo stimolo degli interessi e delle relazioni, e come sostegno alle attività quotidiane.
Inoltre vengono sostenuti e incoraggiati alcuni comportamenti legati a uno stile di vita in linea con indicazioni di carattere sanitario per la cura e il funzionamento, sia degli aspetti cognitivi sia di quelli motori.
Un aspetto importante riguarda la parte di formazione degli operatori socio sanitari che svolgono il ruolo di mediatori di questo percorso.
Il progetto, realizzato grazie al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo è in fase di svolgimento da alcuni mesi e si concluderà a settembre 2021. Ha dovuto tener conto delle ulteriori problematiche causate dell’emergenza sanitaria, ma ha fatto anche emergere dei nuovi bisogni e delle necessità legate agli ambienti di vita e alle abitudini personali, familiari e sociali.
Gli attori coinvolti oltre a Fondazione ASPHI onlus sono:
Centro per i disturbi cognitivi e demenze (Poliambulatorio Byron) – Azienda USL di Bologna,
Casa della Salute Casalecchio di Reno (BO)
ASP Città Di Bologna
ASC InSieme – Unioni dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia (BO)
Unità di Valutazione Geriatrica Ospedaliera del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna
Università degli Studi di Padova
Oltre alle azioni che riguardano direttamente le persone coinvolte, il progetto prevede una “messa a sistema” di questo modello, attraverso un’accurata documentazione (valutazione di impatto sociale e valutazioni neuripsicologiche), la rielaborazione dei dati emersi per la definizione di linee di indirizzo per la replicabilità dell’esperienza. Gli sviluppi futuri infatti prevedono una creazione di veri e propri Centri di competenza di riferimento su questi temi.
Per informazioni: info@asphi.it
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