
Il 17 gennaio scorso sono state presentate a Regione Lombardia le “Linee guida per Reti antiviolenza accessibili” del progetto Artemisia
ASPHI è partner del progetto Artemisia e insieme alle altre organizzazioni ha presentato a Regione Lombardia le “Linee guida per Reti antiviolenza accessibili”. Un documento che ha come obiettivo quello di fornire alle operatrici gli strumenti necessari per semplificare l’accesso di donne e ragazze con disabilità ai Centri antiviolenza (Cav) e rendere maggiormente fruibili gli spazi per la loro presa in carico, comprese le case rifugio. L’obiettivo è quello di realizzare luoghi accessibili e inclusivi, che siano in grado di prendersi cura di tutte le donne, comprese quelle con disabilità.
Artemisia (Attraverso reti territoriali emersione di situazioni di violenza) è un progetto promosso da Fondazione Somaschi onlus, fondazione ASPHI onlus, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Ceas-Centro ambrosiano di solidarietà, fondazione Centro per la famiglia card. Carlo Maria Martini per favorire l’emersione e la presa in carico delle donne e delle ragazze vittime di violenza. Sono state coinvolte le reti territoriali antiviolenza di Milano, Melzo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Legnano e Cinisello Balsamo.
Le Linee guida sono rivolte alle associazioni e agli enti che gestiscono Centri antiviolenza e case rifugio. Contengono molte indicazioni utili per rendere accessibili e fruibili alle donne e alle ragazze con disabilità le loro strutture. Ad esempio, sugli accorgimenti da adottare per superare le barriere architettoniche per chi si sposta in carrozzina e che deve accedere ai locali di un Cav per una consulenza.
Ma l’accessibilità non riguarda solo il superamento dei gradini. Significa anche garantire l’accesso alle informazioni (realizzando, ad esempio testi in formato easy to read), ai siti internet e ai canali di comunicazione tra le potenziali vittime e le operatrici del Cav, permettendo così alle persone con disabilità sensoriale di utilizzarli in autonomia.
Per questo motivo le Linee guida illustrano gli strumenti digitali attualmente disponibili per favorire la comunicazione con le donne con particolari difficoltà che necessitano di questi supporti. Nell’esperienza del progetto Artemisia, ad esempio, sono state costruite delle tabelle di comunicazione semplificata analogica (attraverso disegni e immagini) che sono poi state inserite in tabelle di comunicazione digitali presenti su tablet che le operatrici hanno iniziato a utilizzare.
Infine, all’interno delle Linee guida è stato inserito un questionario di autovalutazione che può essere utilizzato dalle operatrici del singolo Cav per verificare l’accessibilità della struttura registrando la presenza o meno di barriere architettoniche, di segnaletica interna e di bagni accessibili. Uno strumento utile da cui partire per valutare quali interventi mettere in atto.
Per ulteriori informazioni sul sito di LEDHA a questo link
Leggi altre notizia su Artemisia sul sito ASPHI
Comunità inclusive nei luoghi di lavoro: il progetto Artemisia presentato in ATS (Alto Trevigiano Servizi), vai al link
Il progetto Artemisia presentato all’Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, vai al link
Progetto Artemisia: Combattere la violenza sulle donne con disabilità attraverso l’emersione e la presa in carico, vai al link
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