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ASPHI e la Progettazione Universale

Il  termine  “Universal  Design” viene coniato  nel  1985  dall’architetto  Ronald L. Mace, che lo definisce come “la  progettazione  di prodotti  e  ambienti  utilizzabili  da  tutti,  nella  maggior  estensione  possibile,  senza  necessità  di adattamenti o ausili speciali“.

L’Universal Design non si riferisce specificamente alle persone con disabilità, piuttosto suggerisce di rendere elementi e spazi accessibili e usabili alle persone nella maggiore misura possibile, senza con ciò implicare che tutto sia completamente utilizzabile da parte di tutti.

In seguito il Center for Universal Design della North Carolina University (USA) promuove di questo approccio metodologico, stabilendo una serie di Principi e Linee Guida.

gruppo di persone diverseNel 2006 la convezione ONU sui diritti delle persone con disabilità riprende il concetto, all’articolo 2: “Per progettazione universale si intende la progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate. La progettazione universale non esclude dispositivi di sostegno per particolari gruppi di persone con disabilità, ove siano necessari”

Nell’ambito dell’ICT la progettazione universale viene declinata anche come approccio incentrato sull’utente (user-centred), al fine di non proporre una soluzione unica per tutti, piuttosto un prodotto capace di fornire diverse alternative per soddisfare (meglio se automaticamente, apprendendo e adattandosi) l’insieme di abilità, requisiti e preferenze dei singoli utenti.

ASPHI ritiene che questi approcci siano fondamentali per una società inclusiva, capace di offrire a tutti opportunità di partecipazione e autonomia; tantopiù nello scenario odierno, connotato dall’invecchiamento demografico e dalla multiculturalità. ASPHI ritiene inoltre che la progettazione universale abbia una importante valenza economica.

Per questo promuove azioni di sensibilizzazione e conoscenza sul tema, fra le quali:

  • collaborazione con il Politecnico di Torino per la progettazione e conduzione del corso “Tecnologie e Disabilità”, attivo dal 2010-2011 e rivolto agli studenti del primo anno delle Facoltà di Ingegneria
  • Istituzione col Politecnico di Milano di un Osservatorio su “ICT accessibile e disabilità”, rivolto al mondo delle aziende private (prima edizione: 2008, seconda edizione: 2012)
  • inserimento dell’argomento “progettazione universale” nelle Linee guida per l’integrazione dei disabili in azienda e nelle azioni di consulenza presso le imprese.
  • ricerca nell’ambito del GLIC (

    Gruppo di

    Lavoro Interregionale Centri ausili elettronici ed informatici per disabili) sugli aspetti di

    accesso universale dei dispositivi mobile, sia con sistema operativo

    iOS (Apple) che Android. La ricerca ha dato luogo a uno studio presentato a SMAU nel 2012 e poi al m-Enabling Forum a Washington (2013).

 

 

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