Vai al Contenuto

23 settembre 2023: imminente scadenza per l’accessibilità digitale, riguarda le Pubbliche Amministrazioni e molte aziende private

Entro il 23 settembre di ogni anno le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di scrivere o aggiornare le loro dichiarazioni di accessibilità (direttiva Ue 2016/2012, recepita dal dlgs n. 106/2018 che ha aggiornato la legge 4/2004, nota come legge Stanca).

Sempre bene chiarire che questa direttiva esige che i sistemi informatici eroghino i servizi e forniscano informazioni fruibili, soprattutto per coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.

Un recente monitoraggio dell’AgID (Agenzia per l’Italia digitale) sulle dichiarazioni di accessibilità che le  PA devono obbligatoriamente compilare e mettere a disposizione, sul sito web con un apposito collegamento, evidenzia che

il 60% dei siti web delle pubbliche amministrazioni si autodichiara solo parzialmente accessibile

il 2% è non accessibile,

mentre appena il 38% si definisce conforme agli standard di fruibilità

L’AgID riferisce inoltre che gli errori maggiormente riscontrati sui siti della PA riguardano la mancanza di indicatore visivo del focus quando gli utenti navigano con la tastiera anziché con il mouse (33,8%), la presenza di informazioni veicolate esclusivamente attraverso il colore, come ad esempio i link non sottolineati (19,9%) e la presenza di testo con livello di contrasto del colore con lo sfondo non sufficiente (11,8%).

Oltre alle PA, tra i soggetti che hanno questo obbligo ci sono anche gli enti pubblici economici, le aziende private concessionarie di servizi pubblici, le aziende municipalizzate regionali, gli enti di assistenza e di riabilitazione pubblici, le aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico e le aziende appaltatrici di servizi informatici, gli organismi di diritto pubblico, tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet ed anche gli operatori che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro.

Cosa fa ASPHI? In coerenza con la sua missione e con il valore aggiunto di una lunga esperienza, ASPHI promuove la cultura dell’ accessibilità e usabilità digitale. Abbiamo creato un gruppo di lavoro dedicato, altamente qualificato, composto da persone con competenza tecnica, da esperti di fattori umani, da persone con disabilità. Questa rete di persone con diversi tipi di disabilità che ASPHI ha costituito nel tempo, costituisce un suo punto di forza.

Ci occupiamo di VERIFICHE TECNICHE DI ACCESSIBILITÁ e VERIFICHE DI USABILITÁ di sistemi digitali (siti web, app mobili, documenti digitali, applicazioni aziendali), FORMAZIONECONSULENZA in fase di progettazione e sviluppo, e collaudo di sistemi informatici

Per quanto riguarda l’usabilità, il gruppo analizza e valuta sistemi e contenuti digitali (siti web, app mobili, documenti digitali, applicazioni gestionali) di Organizzazioni pubbliche e private. Oltre a eseguire verifiche soggettive, ASPHI usa una sua collaudata metodologia per effettuare prove di usabilità di sistemi e contenuti digitali in modo efficace e semplice.

Approfondisci sul nostro sito

Altri link di approfondimento:

https://www.agid.gov.it/it/agenzia/stampa-e-comunicazione/notizie/2022/05/06/accessibilita-emanate-linee-guida-i-privati

https://www.agid.gov.it/it/design-servizi/accessibilita/linee-guida-accessibilita-pa

Accessibilità dei siti web e delle app: online la circolare di AgID con i chiarimenti interpretativi | Agenzia per l’Italia digitale

Condividi

I commenti sono chiusi.